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    Sextantio Santo Stefano di Sessanio

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Sextantio Santo Stefano di Sessanio

Sextantio Albergo Diffuso è la declinazione naturale di un progetto culturale che si basa sul recupero e la trasmissione della cultura identitaria del territorio in cui si sviluppa. Nella nostra struttura ricettiva i servizi offerti sono legati alle culture del luogo, dalle consuetudini espresse nella sfera domestica, al cibo popolare e all’artigianato, portati alla luce da una ricerca etnografica svolta negli ultimi dieci anni con il Museo delle Genti d’Abruzzo.

Le camere. Gli interni delle stanze sono ispirati alle fotografie che Paul Scheuermeier, linguista svizzero, scattò in  bruzzo negli anni 20 del Novecento. Per conservare l’unità estetico-affettiva degli interni ed evitare il sovra-utilizzo di materiale contemporaneo, si è ricorso all’impiego di oggetti autoctoni spesso archiviati in musei o, dove necessario,  ll’impiego di materiale di recupero anche decontestualizzato. La ricerca dell’anima più arcaica di questi spazi ha  ondotto alla preservazione delle piccole finestre, della luce fioca, dei pavimenti irregolari e alla scelta dei singoli dettagli, come saponi artigianali non profumati, ottenuti da olio di oliva e prodotti secondo metodi rigorosamente tradizionali e un sapone per capelli all’olio di lupini, realizzato seguendo una ricerca sulla medicina popolare. L’unica “licenza poetica” applicata, per comprensibili ragioni, è la scelta di sanitari contemporanei, sobri, geometrici e dal design estremamente riconoscibile.

Il Ristorante, la “Locanda sotto gli Archi”. Il Ristorante ha subito un’opera di restauro in ottica severamente conservativa. Lo spazio interno si caratterizza per i due grandi archi in pietra che poggiano su colonne di sostegno ed un camino centrale in pietra. I tavoli e le sedie sono precedenti al XX secolo; i piatti ed il vasellame in ceramica sono realizzati a mano e ispirati ad una ricerca sulla ceramica d'uso commissionata al Museo delle Genti d'Abruzzo. Allo stesso Museo è stata commissionata una ricerca sulla cucina popolare, i cui dati sono il punto di riferimento per la
proposta dei menù presentati. Il progetto sul cibo, che nella sua forma completa parte dall'utilizzo esclusivo di colture autoctone fino alla presentazione domestica delle pietanze nel piatto, è ancora in fase sperimentale.

Il Cantinone. “Il Cantinone” di Sextantio Albergo Diffuso prende il nome dalla “cantina” o “fondaco”, locale caratterizzante delle case tradizionali abruzzesi adibito alla conservazione degli alimenti. Situato al piano terra o al seminterrato, spesso costruito sull’ampliamento di una grotta, questo luogo era fondamentale nell’economia domestica agro-pastorale perché conteneva gli alimenti necessari per il sostentamento familiare durante i lunghi e poveri inverni. Tenuta “sotto chiave” dal capo famiglia o dalle anziane matriarche della società rurale abruzzese, la cantinaconservava la botte del vino, le damigiane di olio, l’aceto, gli insaccati di carne suina, i formaggi 
stagionati negli armadi in legno, gli ortaggi preparati sott’olio in vasi di ceramica e barattoli in vetro. L’offerta del “Cantinone” ricalca questo mondo dell’autosufficienza, con la presentazione di prodotti da cantina a conservazione naturale, e si arricchisce con la proposta di pochi piatti unici, semplici ed essenziali, appartenenti alle culture locali. Nello spazio interno, le panche ad incassoricordano l'abilità della gente di montagna a lavorare il legno; i tavoli con i piani tagliati e scavati ricordano i gesti secolari delle massaie in cucina. Principe della scena è il camino a muro, in pietra, con la struttura a nicchie tipica della Baronia di Carapelle, in cui, oggi come allora, si tengono in caldo i pasti della giornata.

La Bottega dell’Artigianato Domestico. La Bottega dell’Artigianato richiama uno spazio domestico vissuto tipicamente dalla donna, con il grande telaio al centro. Nello stesso spazio si possono acquistare gli oggetti di cultura materiale che si vedono nelle stanze, dalle semplici bottiglie in vetro ai bicchieri in ceramica. Oggetti emblematici di un mondo che questo progetto intende rappresentare. Oltre ad una grande varietà di stoffe autoprodotte, si trovano tessuti antichi o realizzati dalle tessitrici abruzzesi. Alcuni manufatti appartengono strettamente alle tradizioni della
montagna abruzzese e sono stati coadiuvati da una ricerca etnografica sulla memoria storica e su
fonti iconografiche.

La Tisaneria. La Tisaneria si sviluppa nello stesso spazio della bottega. Alle tisane preparate con erbe del territorio sono affiancate le tisane ottenute da piante non autoctone, ma dal grande valore terapeutico. I dolci offerti sono realizzati per Sextantio in uno storico laboratorio di S. Stefano di Sessanio o autoprodotti. Tra questi spiccano le “ferratelle”, dolce simbolo della ritualità abruzzese e realizzate al momento da Gianna, la nostra tessitrice.

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